Cosa significa subire outing?

Cos’è l’outing?

L’outing, spesso confuso con il coming out, indica l’azione del rivelare l’orientamento sessuale di un’altra persona senza il suo consenso. La differenza tra i due, molto rilevante, sta quindi nella volontarietà: il coming out è volontario, l’outing no, viene subìto. Le persone outed, che subiscono l’outing, probabilmente non si sentono pronte a dichiarare la propria omosessualità e risentono quindi negativamente dell’outing. Nei casi peggiori la persona che fa outing lo fa con consapevolezza, sa di rivelare quello che per le persone in questione è “un segreto” e lo fa quindi con l’intento di nuocere. È una pratica, purtroppo, utilizzata in modo strumentale ad esempio in politica per indebolire gli avversari e far perdere una parte dell’elettorato. Anche in ambienti competitivi come alcuni ambiti lavorativi o in ambiti sportivi agonistici l’outing può essere usato da persone senza scrupoli con l’intento di nuocere all’altro. Spesso accade anche in età adolescenziale, nel contesto ad esempio del bullismo. Altrettanto spesso, però, chi fa outing non è cosciente di ciò che sta facendo, non valuta nel momento presente le conseguenze della sua azione e non si rende di fatto conto della rilevanza del proprio gesto. Questo può accadere, ad esempio, nel caso in cui una persona faccia coming out con un amico, senza specificare che è uno dei pochi “che sa”; quest’ultimo quindi, involontariamente, potrebbe fare outing con altre persone, potremmo dire “in buona fede”. In questo secondo caso i sentimenti negativi vengono provati non solo da chi “subisce” l’outing ma anche da chi lo commette, in quanto quest’ultimo può percepire di aver tradito la fiducia della persona che glielo ha confidato. 

 

Le emozioni dopo l’outing

Ma quali sono questi sentimenti negativi di cui tanto si parla?  Cosa prova una persona outed? Sicuramente si sentirà esposta, vulnerabile. Si sente come chiunque di noi si sentirebbe se qualcuno rivelasse ad altri un nostro segreto: sentirebbe tradita la sua fiducia, probabilmente proverebbe vergogna, avrebbe paura, ansia per il futuro e per le conseguenze di questo gesto, paura che la propria vita possa essere “sconvolta”.  La persona che fa outing invece involontariamente e non con l’intento di nuocere, potrebbe d’altro canto sentirsi estremamente in imbarazzo, provare anch’essa vergogna per aver “tradito” un amico e un forte senso di colpa. Entrambe le parti quindi si vengono a trovare in una situazione spiacevole e difficile da gestire. Il risentimento può essere un sentimento complesso e duraturo, spesso non riusciamo a perdonare chi ci ha fatto un danno, anche se involontariamente. Il perdono dipende, forse, tra molti aspetti in particolare dall’entità del danno: quanto più vivremo la rivelazione del nostro orientamento sessuale come un problema, tanto più non riusciremo a perdonare chi ci ha fatto fare outing, seppure non avesse cattive intenzioni. 

 

Paura dell’outing?

Il punto chiave della questione sta proprio qui: vivere l’outing come un problema è forse inevitabile, assolutamente comprensibile. Viverlo come un enorme problema, che ci blocca anche ad esempio dalla possibilità di fare coming out proprio a causa della paura che a questo consegua l’outing (da parte di persone che possono dare poco peso alla nostra “confidenza”), può andare contro noi stessi. Come qualunque cosa che non dipende dal nostro controllo, l’outing può essere difficile da gestire, da accettare e da superare, in qualsiasi circostanza si verifichi; la vita però non è pieno controllo, se ci limitiamo sulla base delle cose che non possiamo controllare cadiamo in una trappola paradossale in cui la volontà eccessiva di controllo ce lo fa, di fatto, perdere del tutto.  Avere paura del coming out a causa dell’eventualità dell’outing potrebbe non farci sentire padroni delle nostre scelte, affidarci ai “se” e ai “forse” e non al presente, ai nostri desideri e bisogni. L’outing può essere un problema, per alcuni difficile da accettare, ma come ogni problema va affrontato solo nel momento in cui effettivamente si presenta (e fidatevi, potreste stupirvi dalle risorse che riuscireste a trovare in voi stessi per affrontare problemi come questo che possono apparire insormontabili!).

Comments are closed.